Intervista al Prof. Jacopo Buongiorno
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- Categoria principale: Radioprotezione Operativa
- Categoria: RP in industria
- Pubblicato: Giovedì, 19 Giugno 2014 05:47
- Scritto da Comitato di Redazione
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Abbiamo descritto in questo articolo il concetto di nuovo reattore sviluppato dal Prof. Jacopo Buongiorno presso MIT, negli USA.
Il Prof. BUONGIORNO ha concesso, in esclusiva a www.Radioprotezione.org, un'intervista che riportiamo qui di seguito.
Alcune delle domande sono state elaborate con la collaborazione degli Amici di UNICO-LAB, che salutiamo.
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Professor Buongiorno, l'idea di un reattore nucleare galleggiante che il suo team sta sviluppando ha suscitato un certo clamore ed interesse nel mondo intero. Che cosa significa questo interesse, secondo Lei? l'opinione pubblica ha ancora bisogno di essere persuasa che esiste una tecnologia nucleare più sicura di quella attualmente esistente?
Credo di si'. L'esperienza di Fukushima ha mostrato che anche in presenza di incidenti severi e' necessario garantire che l'evacuazione prolungata della popolazione locale non avvenga, a prescindere dai livelli di dose, che comunque a Fukushima sappiamo essere bassi.
Quali sono le principali differenze fra il vostro progetto di reattore e quello russo?
Due differenze: primo, il nostro e' un reattore offshore, galleggiante in acqua abbastanza profonda (almeno 100 m), che elimina il pericolo associato agli tsunami; secondo, il nostro impianto e' una piattaforma del tipo spar, con il reattore sotto il livello dell'acqua (per mantenere raffreddamento passivo illimitato anche in caso di incidente) e un centro di massa molto basso, che aumenta la stabilita' idrodinamica della struttura. L'impianto russo e' di tipo chiatta ed attraccato alla costa.
Il vostro progetto di reattore sembrerebbe essere ispirato soprattutto dagli eventi a Fukushima: la protezione dagli tsunami (un evento naturale non così frequente!), il raffreddamento continuo del nocciolo anche in caso di perdita di termovettore, la riduzione dell'impatto radiologico sull'ambiente e la popolazione: non si tratta di un effetto "Fukushima al contrario", in cui i progettisti vogliono mostrare la capacità di affrontare solo i problemi specifici di Fukushima, senza però potere contemporaneamente affrontare tutta la varietà di altri eventi incidentali che non sono ancora avvenuti?
E non dimentichiamo la protezione dai terremoti, molto piu' frequenti degli tsunami. Da un punto di vista di tutti gli altri incidenti postulati il reattore ha un livello di sicurezza pari o superiore agli impianti di tipo AP1000, quindi elevatissimo. Ma un altro grande vantaggio del nostro design e' di tipo economico, cioe' la possibilita' di costruire l'impianto a basso costo ed in breve tempo in un cantiere navale. Il nucleare deve assolutamente diventare piu' economico per poter competere sul mercato globale con altre fonti energetiche, in particolare il gas naturale.
Questo progetto potrebbe dare il via a una filiera di centrali nucleari, assemblate in ambienti specializzati e successivamente trainate sino al loro "sito" di utilizzo, una tecnologia quindi possibile anche per quei Paesi la cui infrastruttura è oggi inadeguata per la costruzione di una ordinaria centrale nucleare terrestre?